Parleremo di musica, di emozioni e di passioni.
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Friday, 20 May 2011

Collaboration (per chi non ama solo se stesso)

Qualche sera fa, dopo piu' di un mese che non la vedevo online, mi ha contattato jana kyomoon musicista inglese che vanta ormai anche lei oltre 3 anni di concerti nel metaverso. Jana compone, scrive e suona musica tipicamente elettronica ed ambient.
In passato con jana abbiamo fatto un esperimento di collaborazione cercando di trovare una reciproca convergenza sulla nostra musica. Il risultato e' stato un concerto live in chaining streaming, dove il mio contributo e' stato quello di improvvisare la parte di chitarra sulla musica di jana.
Il risultato e' stato soddisfacente per il pubblico e sicuramente stimolante per noi.
Quello che voglio scrivere oggi non e' la cronaca di un evento, o la recensione di un concerto. Questo compito lo lascio a chi fa questo sicuramente meglio di me.
Avete mai pensato a Second Life come piattaforma collaborativa tra musicisti e perche' no tra artisti in genere? Io penso che questa prospettiva apra diverse opportunita' e che non releghi SL solo ad un'occasione di visibilita' delle propria "arte", ma anche ad occasione di scambio, contaminazione, conoscenza, condivisione. Non solo concerti, mostre o vernissage.
Eppure questa "frontiera" e' ancora tutta da esplorare in tal senso. La "collaborazione artistica" intesa come momento di incontro e scambio delle proprie idee e' a mio avviso una peculiarita' unica di Second Life, in quanto il risultato di tale collaborazione puo' essere veicolato direttamente in-world molto facilmente.
E' una situazione svincolata da qualsiasi logica. E' momento di incontro e di scambio, disinteressato e per questo sincero e forte. Di questo momento resterà una canzone, una registrazione, un video o magari anche solo un'emozione da ricordare.

Thursday, 19 May 2011

Per un pugno di L$

Sergio Leone (1929-1989 indimenticato genio e regista) si rivolterà nella tomba e Clint Eastwood (grande audiofilo e musicista) sarà pronto a spararmi con la sua Colt, ma mi è uscita così.
A dire il vero iniziando questo post non so nemmeno cosa ne uscirà quindi se siete interessati continuate la lettura altrimenti seguite questo link (se avete cliccato e non succede niente non è un errore, volevo solo creare un'illusione).
Il riferimento a Second Life mi sembra chiaro: parliamo di soldi virtuali-reali, parliamo di economia. Ora non farò una disquisizione sulla realà economico-sociale del mondo virtuale 3D per eccellenza. Non ho nè titoli, tanto meno competenza e soprattutto voglia di farlo. Poi di esperti ce ne sono tanti e aggiungerne altri mi sembra che alla fine in Second Life ci siano solo esperti e pochi modesti avatar come il sottoscritto, il che comporterebbe una mia immediata autoespulsione dal mondo di pixels.
Come musicista-non-musicista-che-musicista-vorrebbe-essere (da oggi in poi abbrevierò in rockstar per evidenti limiti di spazio), l'aspetto economico o diciamo del compenso è nato dalla prima volta che ho suonato in un posto che non fosse il mio club.
Esisteva un mercato ? Esisteva una regola di mercato ? A quanto mi dicevano, e a quanto mi dicono attualmente, sembra di sì.
Sì insomma il solito rapporto domanda-offerta. Mah, come dice la mia "amica-moderna-manager-che-manager-non-è" Sandy, mi perplimo nel ricondurre il tutto a questo rapporto. E' avvilente.
Come "rockstar" non pensavo che la mia musica si potesse e si possa considerare "offerta". Io la chiamo "passione". E anche chi vuole ascoltare musica o la vuole condividere con altri (sia in forma semplice che come evento di aggregazione) non penso si possa ricondurre ad una "domanda".
Questa forma alquanto deviante di considerare un concerto live una semplice espressione della domanda a cui si replica con un'offerta, mi sembra che rischi di portare fuori strada rispetto al contenuto. Insomma il contenitore diventa più importante del contenuto. Il contenitore inteso come evento fine a se stesso; come quando andate al supermercato e dovete acquistare un detersivo, non è che ci pensate tanto. Se credete alla pubblicità comprate quello più caro (di solito sono ad altezza sguardo), se invece avete problemi di budget vi piegate per prendere quello meno costoso (è sempre in basso o molto in alto). Questo atteggiamento non rappresenta comunque una scelta che si basa sulla qualità (percepita o conosciuta). In fondo i detersivi sono tutti uguali. Magari a determinare la vostra scelta è anche solo la confezione o il fatto che sia "amico della natura".
La musica soprattutto "live" secondo me è qualcosa di diverso. Dovrebbe essere qualcosa di diverso.
Da quello che vedo e soprattutto "sento" in giro invece mi sembra che troppo spesso alcuni concerti assomiglino sempre più al processo di acquisto di un detersivo, dove alla fine la musica non c'è. Cioè la musica si "ascolta" ma non si "sente".
Non è una critica a 360° gradi rivolta ai musicisti o agli owner. E' una mia impressione. Non chiedetemi nomi. Non ne faccio, nè mi interessa farli.
E' che come "rockstar" penso che un sistema sì fatto avvilisca prima di tutto la "musica" e soprattutto offenda chi l'ascolta.
Certo se il tutto si ricollega ad un pugno di L$, allora benvenuti al supermercato. Il sottocosto è già iniziato. Dove porti non so. Io certamente non amo i supermercati.
A proposito se desiderate la tessera punti "Swina Allen" abbinata al concorso a premi "Per un pugno di L$" con tanti gadget e promozioni, richietemela direttamente. E' gratis.